Da Brexit a Brentry: conversazioni post incubo
Una buona parte degli inglesi è ancora sotto choc. Incomprensibilmente sotto choc. Giustificabilmente però. In fondo nessuno di fatto aveva preparato dei veri piani per il dopo voto. ...continua
Una buona parte degli inglesi è ancora sotto choc. Incomprensibilmente sotto choc. Giustificabilmente però. In fondo nessuno di fatto aveva preparato dei veri piani per il dopo voto. ...continua
Il dibattito su (o sulla? Mah!) Brexit ha assunto toni apocalittici, senza citare i fatti tragici. Ci sono però alcuni aspetti sull'impatto che avrà l'esito del referendum che non sono emersi, o sono stati solo accennati. Una cosa è certa. Anche se al referendum del 23 giugno dovessero prevalere gli "euroscettici", inizierà un processo negoziale per l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue che durerà per anni (forse anche fino a dieci). La domanda rimasta sottotraccia è: che fine faranno gli "euroburocrati" britannici? Leggi il post di Mariella Palazzolo sul blog di Huffington Post ...continua
Banche, trasporti, istruzione, commercio, telecomunicazioni, lavoro: sono solo alcuni dei temi discussi dal TiSA, l'accordo internazionale sui servizi in corso di negoziazione a Ginevra. La partita è enorme. Nel mondo, il settore dei servizi riguarda un gigantesco giro di affari. Il TiSA rappresenta dunque un accordo imponente, ma i suoi dettagli non sono pubblici, anzi rimangono per molti aspetti oscuri. ...continua
In Coscienza di un liberal, Paul Krugman sosteneva che la contrapposizione esasperata che riscontriamo oggi tra i due principali partiti americani fosse il risultato della deriva estremista del solo Partito Repubblicano, preso in ostaggio dal movimento conservatore e trascinato su posizioni oltranziste che riecheggiano quelle dei ruggenti anni Venti. ...continua
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