Maggio 2020, Anno XII, n. 5
Jorge Muñoz Wells
Il Sindaco di Fiducia
"Questo rapporto di fiducia tra l’amministrazione comunale e i cittadini di Lima fa sì che quest’ultimi confidino ed esigano il massimo dai loro ‘Sindaci’; soprattutto perché le nostre decisioni hanno un impatto diretto sulle loro vite".
Telos: In Italia il Presidente del Consiglio dei Ministri è indicato dal Parlamento. Tuttavia, ogni volta che si parla di cambiare la Costituzione e introdurre l’elezione diretta del Capo del Governo, viene utilizzata l’espressione di ‘Sindaco d’Italia’. Questo sembra suggerire che un Sindaco abbia più potere di influire nella vita quotidiana dei propri cittadini persino di un Capo di Governo. Vale anche per il Perù?
Jorge Muñoz Wells: In Perù, i Comuni rappresentano l’Istituzione più vicina al cittadino e, nel caso della Città Metropolitana di Lima, il rapporto con i suoi abitanti si articola attraverso i 42 Municipi distrettuali che la compongono e che hanno l’obiettivo di rispondere ai bisogni della popolazione. Questo rapporto di fiducia tra l’amministrazione comunale e i cittadini di Lima fa sì che quest’ultimi confidino ed esigano il massimo dai loro ‘Sindaci’; soprattutto perché le nostre decisioni hanno un impatto diretto sulle loro vite. Per questo, è importante che il Comune agisca in costante coordinamento con il Governo centrale, ancor di più questo vale per l’emergenza che stiamo vivendo con la pandemia del Covid-19.
La crisi del sistema dei partiti è stata molto probabilmente l’origine del diffuso sentimento anti-politico. Eppure questo distacco tra cittadini e la politica è molto meno forte quando si parla del Sindaco. È d’accordo?
Credo che i cittadini di Lima cerchino nella figura del Sindaco un’autorità che trova le soluzioni ai problemi della loro città, non soltanto una figura politica. Lima è una città con molte sfide da affrontare, a partire dai trasporti, la sicurezza, l’ambiente e i servizi essenziali al cittadino, e questo fatto è apparso ancora più evidente durante questa emergenza. Per questo motivo, da Sindaco la mia missione è lavorare in maniera trasparente, insieme ai cittadini, per adottare buone politiche e far diventare Lima una città ordinata, pulita, sicura e inclusiva per tutti i limeños.
Lima è una città immensa, con più di 8 milioni di abitanti, quasi un piccolo Stato. Una città che Lei amministra da poco più di un anno. Ma Lei non è certamente un novellino nell’amministrazione della Città, poiché dal 2011 al 2018 è stato Sindaco di Miraflores, uno dei Distretti più importanti della Città Metropolitana. Quali sono le differenze tra le due esperienze che l’hanno maggiormente colpita? E gli obiettivi più importanti raggiunti nel corso di quest’anno?
Come ha detto, Lima è una Città-Stato con realtà diverse, poco omogenee e difficili da gestire se si adotta una sola prospettiva, per questo, per prendere delle decisioni, è necessario avere una visione più ampia, poiché ogni scelta politica deve conformarsi a tutte queste realtà ed essere utile a tutti i nostri cittadini. Questa è la differenza che mi ha colpito di più tra le due esperienze. Fin dall’inizio del mandato, sapevamo che non sarebbe stata una sfida facile e che il cambiamento di una città, con le complessità di Lima, sarebbe stato un percorso lento ma costante, e noi come amministrazione cittadina siamo impegnati a raggiungere questo obiettivo. Il 2019 è stato un anno nel quale ci siamo dovuti organizzare, ma è stato anche un anno di progressi, abbiamo trovato diversi problemi lasciati dall’amministrazione precedente: il primo da risolvere è stato quello di individuare un metodo per lavorare e, allo stesso tempo, combattere qualsiasi forma di corruzione.
Poi, ad esempio, nel corso di questo primo anno di amministrazione, abbiamo messo a punto il Piano “Pico y Placa” (“Picco e Targa”), per limitare il numero dei veicoli nelle strade principali durante le ore di punta e per rendere più scorrevole la circolazione in città. Le vetture possono circolare a targhe alterne, pari o dispari, a seconda del giorno della settimana. Il controllo è elettronico, e avviene tramite telecamere installate nelle vie principali. Nel settore delle infrastrutture stradali, abbiamo completato la costruzione di alcune opere come il viadotto Arméndariz e l’ampliamento della via Costa Verde, oltre ad altre arterie importanti nelle aree di Lima Nord, Sud, Est e Centro.
Per il tema della Sicurezza, abbiamo realizzato il programma “Lima 360°, todos juntos por la seguridad ciudadana” (Lima 360°, tutti uniti per la sicurezza cittadina), con il quale sono realizzate attività che vedono coinvolte la Polizia Nazionale del Perù, la Polizia Municipale (Serenazgo), le cinque associazioni di quartiere di Lima e tutti i soggetti coinvolti nel garantire la sicurezza della città. Un altro importante passo avanti è stato l’avvio dell’interconnessione del sistema di video sorveglianza tra oltre ventitré distretti di Lima, che consente di condurre un’operazione, per la sicurezza, congiunta ed inter-distrettuale.
La pandemia del Covid-19 ha messo a dura prova il lavoro dei Sindaci in tutto il mondo. Una delle iniziative che Lei ha intrapreso in questo periodo è stata la creazione della ‘Casa de la Mujer’, un luogo nel quale le donne vittime di violenza e i loro figli possono trovare un rifugio sicuro in un periodo nel quale sono costrette dalla quarantena a rimanere nello stesso posto del loro aggressore. Funziona? Crede che la ‘Casa della Donna’ continuerà ad esistere anche dopo l’emergenza sanitaria?
Sebbene l’isolamento obbligatorio sia stato un’ottima misura per la protezione della popolazione, vi sono persone che, in questo periodo, si sono trovate in una condizione di maggiore vulnerabilità, ad esempio gli indigenti e le donne vittime di violenza familiare. Dinnanzi a questa situazione, non abbiamo esitato a mettere in piedi, in tempi rapidi, dei rifugi per queste persone. Uno di questi è stata la Casa de la Mujer, un luogo nel quale le donne e i loro figli non soltanto ricevono vitto e alloggio, ma anche assistenza sociale, psicologica, legale e sanitaria. In questo spazio, si cerca di dare forza e di incoraggiare le donne, cosi che possano superare il momento difficile che sono costrette a vivere. Di certo questa iniziativa proseguirà dopo l’emergenza e stiamo lavorando già da ora in questa prospettiva, poiché sappiamo che questo è un problema radicato nella nostra società e non risparmieremo gli sforzi nel dare aiuto e protezione alle vittime di violenza.
Marco Sonsini
Editoriale
Secondo Italo Calvino le città sono un insieme di varie cose: di memorie, di desideri, di segni di un linguaggio… La straordinaria letteratura peruviana ha, sin dai tempi della Colonia, preso Lima come scenario principe della propria tradizione. La città comincia ad essere presente negli scritti dei poeti che risiedono nella Capitale e plasmano coi loro versi, l’epopea della fondazione e i fasti della Corte vicereale. Da qui la scrittura che verte sulla città si evolve, nei secoli successivi fino ad arrivare, nel XIX secolo, a Riccardo Palma, che con la sua opera Tradiciones peruanas (1872-1910) dà vita ad un corpus letterario dove la Lima coloniale e repubblicana acquisisce la risonanza di uno spazio spirituale fissato nella memoria collettiva del popolo limegno. La sua rifondazione letteraria Lima la vive a metà del ‘900, quando gli scrittori della c.d. Generazione del ’50 la leggono come città trasformata, moderna e contraddittoria, in piena trasformazione urbana, e nella quale le immagini del passato bucolico di Palma spariscono davanti all’irruzione della città industrializzata. L’immigrazione massiva dalla provincia provoca una crescita vertiginosa e incontrollata della città, sia nelle zone residenziali sia nelle neonate bidonville o ‘paesi giovani’ alle pendici delle montagne. “La città della grazia” come la definì Rubén Darío, si trasforma nel suo opposto. Gli scrittori della Generazione del ’50, quella del neorealismo urbano, cominciano a denunciare il disordine urbano, e non solo, della città del presente. Mario Vargas Llosa è una delle più importanti figure di frontiera di questo gruppo di scrittori che non rivelano solo una realtà, ma riescono a trasformare la loro narrativa in un fatto spirituale, a dare a Lima e al suo ‘spazio’ una rilevanza politico-ideologica. Lima costituisce sì un territorio da esplorare, ma la preoccupazione di questi scrittori, più che di ordine sociale, è di carattere esistenziale: si adoperano a rivelare comportamenti o conflitti psicologici e morali, e, allo stesso tempo, fanno di Lima lo spazio rappresentativo di un problema che è del Paese tutto. Vargas Llosa legge Lima attraverso una visione animista, la città è punto di vista ideale dal quale mettere in fila tutte le ricerche, le inquietudini degli uomini, i loro sogni, timori e violenze: la città come somma degli esseri che la abitano, la vivono, la trasformano.
Questa magnifica e terribile Città-Stato, come la definisce il nostro intervistato di maggio, il sindaco Jorge Muñoz Wells, ha vissuto un’esperienza inversa… il 17 aprile il presidente del Perù, Martin Vizcarra, ha deciso di riaprire la capitale e concedere, a molti abitanti, il rientro verso i villaggi di origine per non morire di fame. Nella città, blindata dall’esercito, il Sindaco ha deciso di organizzare autobus per tornare in campagna, a quei limegni che erano in città con un lavoro in nero, e che a causa del lockdown, non ricevevano più alcuno stipendio. Una crisi sociale emersa con la pandemia, così come, ci racconta Muñoz Wells, il Covid-19 ha evidenziato il problema delle ‘donne vittime di violenza familiare. Dinnanzi a questa situazione, non abbiamo esitato a mettere in piedi, in tempi rapidi, dei rifugi per queste persone. Uno di questi è stata la Casa de la Mujer, un luogo nel quale le donne e i loro figli non soltanto ricevono vitto e alloggio, ma anche assistenza sociale, psicologica, legale e sanitaria. In questo spazio, si cerca di dare forza e di incoraggiare le donne, cosi che possano superare il momento difficile che sono costrette a vivere’.
Non è certo una tragedia targata Lima quella della violenza sulle donne e il coronavirus. Non dimentichiamo che durante i mesi di lockdown le telefonate ai numeri antiviolenza sono aumentate del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019. I dati sono stati raccolti dall’Istat nello studio ‘Violenza di genere ai tempi del Covid’. In Italia, una delle iniziative più intelligenti, per aiutare le donne vittime di violenza, che sono rimaste letteralmente chiuse in casa con i loro aggressori, è stata Mascherina1522, una campagna ideata da Andrea Catizone, una battagliera avvocata, da anni impegnata nella difesa delle donne e dei minori, e promossa da un gruppo spontaneo di donne che si riconosce sotto il nome di Staffetta Democratica. “Voglio una mascherina 1522”, bastava pronunciare questa frase al farmacista, per denunciare una violenza domestica, e dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista si attivava per fornirle aiuto.
Concludiamo con il solito commento sulla copertina del mese. L’araldica cittadina è una fonte costante di ispirazione e per rappresentare Lima troverete una magnifica aquila, a ricordare le due aquile di San Giovanni, simbolo dei sovrani di Spagna, che tengono uno scudo azzurro con bordo rosso presenti sullo stemma della città, donato a Lima, il 7 dicembre 1537 dal re di Spagna Carlo V e da sua madre Giovanna di Castiglia (Giovanna la Pazza). Le loro iniziali I (Ioana) e K (Karolus), con sopra una stella d'oro sormontano lo scudo, al centro del quale campeggia la stella di Betlemme e tre corone d'oro che simboleggiano i tre Re Magi. Perché? Perché Lima fu fondata da Francisco Pizarro nel giorno dell'Epifania del 1535, con il nome di Ciudad de los Reyes.
Mariella Palazzolo
Jorge Muñoz Wells è il Sindaco di Lima dal 2019. Può vantare più di vent’anni di esperienza nel capo dell’amministrazione cittadina: dal 1999 al 2010 è stato membro del Consiglio municipale di Miraflores, uno dei Distretti di Lima; dal 2003 al 2006 è stato Vice Sindaco di Miraflores. Nel 2011 è stato eletto Sindaco dello stesso Distretto e nel 2015 è stato rieletto per il secondo mandato. Avvocato, ha conseguito la laurea presso la Pontificia Universidad Católica del Perú ed è stato partner di uno degli studi legali più prestigiosi di Lima.
Ha frequentato corsi in management in Giappone e di sicurezza delle città in Israele. Inoltre, ha conseguito un M.A. in Progettazione Urbana ed Ambientale presso l’Università di Barcellona, in Spagna.
Muñoz Wells è stato membro del National Council of Competitiveness (CNC) nonché Presidente del Network Nazionale di Coordinamento dell’OMAPED (Oficina Municipal de Atención a la Persona con Discapacidad), dedicando il proprio impegno ad aiutare le persone con disabilità. Attualmente, è membro del Consultative Council for the Competitiveness presso l’Università del Pacifico. Rappresenta le Città all’interno del Climate Leadership Group - C40 e le Città dell’America Latina e dei Caraibi nel Consiglio Direttivo del Global Covenant of Mayors for the Climate and Energy.
Il suo programma di Governo, come Sindaco di Lima, è incentrato sulla sicurezza, i trasporti, la lotta alla corruzione e la pulizia della città.
Nel corso della sua carriera politica ha ricevuto molti riconoscimenti, come, ad esempio, il premio Reina Sofia de España nel 2012, il premio Buenas Prácticas en Gestión Pública nel 2012 e il premio the Las Buenas Prácticas en Gestión Pública nel 2013 e 2014, nella categoria sicurezza urbana.
Jorge è nato a Lima 58 anni fa. Appassionato di sport, ama soprattutto il calcio. Quando era studente, ha giocato nella squadra di calcio della sua Università. Oggi i suoi sport preferiti sono il ciclismo e il Paddle surf. La famiglia e gli affetti sono il suo tesoro più grande: è sposato da oltre trent'anni con Cuty Montagne con la quale ha tre figli: con loro trascorre tutto il suo tempo libero.
Marco Sonsini
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