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Maggio 2021, Anno XIII, n. 5

Leonardo Latini

Il Sindaco Verde

"Il mio rammarico è che la pandemia non mi ha permesso in questi mesi di stare abbastanza tra la mia gente. Conto di recuperare a breve proprio perché ritengo che per ridare una prospettiva alla politica occorra accorciare le distanze tra i politici e le comunità."

Telos: Ogni volta che si parla dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio, viene utilizzata l’espressione, suggestiva, di Sindaco d’Italia. Ma allora è vero che un Sindaco ha, nell’amministrare la propria città, più potere di quanto non ne abbia oggi il Presidente del Consiglio?

Leonardo Latini: Sono due livelli di gestione della cosa pubblica molto diversi. È chiaro che più l’amministrazione si allontana dai territori, più necessita di intervenire con provvedimenti generali. Lei mi chiede quale livello abbia più potere… bisognerebbe intendersi sul significato di esercizio del potere. Adriano Olivetti nel secondo dopoguerra propose un modello di Stato fondato sulle comunità locali, e sosteneva che la misura ideale di ogni comunità e quindi di ogni entità amministrativa dovesse essere di non più di centomila abitanti. All’interno di una comunità di queste dimensioni, diceva, ci può ancora essere partecipazione, controllo e un’efficace gestione. Oltre questa misura, tutto diventa più complicato.
Quindi sì, se intendiamo per potere la capacità di incidere direttamente e puntualmente sulle necessità, i bisogni e le aspettative di una comunità, tutto lascerebbe pensare che questo potere sia più facilmente esercitabile da un Sindaco in una città medio-piccola piuttosto che dal Presidente del Consiglio in uno Stato intero. Ma questa è solo teoria, perché poi, in realtà, noi amministratori locali sempre più spesso ci sentiamo le mani legate da lacci e catene imposti dall’alto e con in più la frustrazione di raccogliere i problemi e le preoccupazioni dei nostri concittadini, stando in prima linea. Ecco allora che il compito dei sindaci e degli amministratori locali dovrebbe essere anche, anzi forse soprattutto, di rappresentare le esigenze dei territori verso i livelli superiori dell’Amministrazione Pubblica. Dovere dei Governi e degli enti sovraordinati deve essere però quello di ascoltare gli amministratori locali e di far tesoro dei loro consigli e delle loro esigenze, perché il collegamento tra lo Stato centrale e i territori è fondamentale. Questo, secondo me, anche o meglio soprattutto sotto il profilo della ripartizione delle risorse che dovrebbe ispirarsi ai principi di una sussidiarietà vera. In questo senso il Presidente del Consiglio – se mi consentite la battuta – più che il Sindaco d’Italia, dovrebbe essere il Sindaco dei Sindaci…

La crisi del sistema dei partiti è stata molto probabilmente l’origine del diffuso sentimento anti-politico. Eppure questo distacco tra cittadini e la politica è molto meno forte quando si parla del Sindaco. Riscontra ancora passione politica tra i Suoi cittadini?

Sono un sindaco della Lega. E l’esperienza della Lega nasce proprio dal tentativo di ricucire il rapporto tra cittadini e politica, tra il popolo e la politica, ma anche quello tra i territori e gli enti che li rappresentano a tutti i livelli. Questo è l’elemento che più mi ha appassionato e ancora mi appassiona, considerando anche la mia personale formazione politica e culturale. Per questo sono felice di fare il Sindaco e di farlo per la Lega in questo particolare momento storico, perché mai come ora la sfida è aperta; mai come ora è importante tenere unite le comunità, far sentire i cittadini parte di qualcosa, rinsaldare un’identità, cogliere un obiettivo, la costruzione di un futuro partecipato e condiviso. Purtroppo – o per fortuna, chissà – gli enti pubblici, specie quelli locali, non hanno più a disposizione una capacità di spesa paragonabile a quella del passato. Per questo ora è necessario ampliare la partecipazione e la sussidiarietà, insieme al coinvolgimento dei cittadini stessi, delle associazioni, del mondo imprenditoriale.Per questo, il nostro compito è riaccendere la passione politica, in senso ampio, della città. Il mio rammarico è che la pandemia non mi ha permesso in questi mesi di stare abbastanza tra la mia gente. Conto di recuperare a breve proprio perché ritengo che per ridare una prospettiva alla politica occorra accorciare le distanze tra i politici e le comunità. Per quel che riguarda la mia città, Terni, so bene quale fuoco covi sotto un'apparente disillusione e delusione maturati negli ultimi decenni e sono pronto a far sì che queste energie non vadano sprecate.

Questa è la Sua prima esperienza da amministratore pubblico e fare il Sindaco non è sicuramente semplice, soprattutto in una città che per 19 anni consecutivi aveva avuto un’Amministrazione di colore opposto. Quali ostacoli non si aspettava di dovere affrontare e quali cose l’hanno invece colpita positivamente?

Sapevo, sapevamo che avremmo dovuto amministrare la città di Terni in un periodo di crisi molto difficile, anche perché abbiamo ereditato un ente dichiarato in stato di dissesto economico, con tutte le conseguenze imposte dalla normativa che ci costringono, tra l’altro, a governare in coabitazione con un Organo Straordinario di Liquidazione che si occupa, appunto, della liquidazione dei debiti accumulati. Non sapevamo invece che oltre a questo, e oltre a gestire una crisi ormai ultradecennale del sistema industriale della città, avremmo dovuto fare i conti anche con gli effetti economici della pandemia. La situazione è però questa e noi abbiamo imparato che l’emergenza si gestisce con coraggio e soprattutto con una visione.

Lei è Sindaco di Terni ormai da 3 anni – si è insediato il 26 giugno 2018 – tempo per poter fare un primo bilancio, ma ancora sufficiente per realizzare tante cose. Cosa La vedrà impegnata nei prossimi due anni?

Il PNRR è sicuramente un’opportunità importantissima che abbiamo cercato di cogliere con grande impegno, presentando 23 progetti per Terni. Si tratta però di idee e di progettualità non certo nate dal nulla, o pensate esclusivamente per il Piano. Sono invece progetti che s’inseriscono pienamente nella nostra visione di città. Una visione che stiamo portando avanti fin dall’inizio del nostro mandato: una città più verde, più intelligente e innovativa e – in generale – più dinamica e attrattiva. Con il PNRR - confidando che le risorse arrivino - avremo modo di dare, in maniera molto più rapida, gambe alle nostre idee. Non a caso tra i progetti sui quali puntiamo ce ne sono diversi in tema di digitalizzazione. Serviranno a migliorare i servizi della Pubblica Amministrazione, facilitando la vita ai cittadini. Saranno utili anche per agevolare le attività economiche e le aziende del territorio. La pandemia, tra tanti effetti negativi, ci ha insegnato infatti come possano essere utilizzate al meglio le nuove tecnologie per ottimizzare le attività degli uffici sotto il profilo organizzativo e procedimentale e per erogare servizi in maniera più economica ed efficiente. E su questo ci deve essere una grande accelerazione. Naturalmente per sostenere i nostri progetti continuiamo a cercare strade anche oltre il PNRR, attraverso qualsiasi linea di finanziamento, regionale, ministeriale, europea. È il caso, ad esempio, del progetto Hydra per la mobilità a idrogeno, ritenuto strategico anche a livello nazionale. Ecco, in questo settore, come pure in quello della mobilità elettrica, Terni si è posta all’avanguardia, anticipando addirittura le linee del Governo che sono state di recente enunciate dal premier Mario Draghi. La mobilità sostenibile e la transizione ecologica sono una grande sfida per il mondo, ma - consentitemelo - lo sono ancora di più per Terni. In generale una Terni più verde, secondo noi, significa non solo una città meno inquinata, ma anche una città con una migliore qualità della vita e quindi più attrattiva. Una Terni più intelligente, cioè con più servizi innovativi, con più spazi per la ricerca, come il polo scientifico che stiamo progettando, e più inserita nei grandi processi di transizione, dovrà essere, di nuovo, una città capace di offrire lavoro e opportunità per i giovani.
L’altro grande progetto riguarda la realizzazione di infrastrutture per far sì che la città sia più attrattiva nel settore del turismo sportivo e dello spettacolo. Stiamo finalmente costruendo un grande palasport avendolo pensato fin dal progetto come una struttura polifunzionale adatta a concerti e spettacoli. Siamo a buon punto nella costruzione di nuove piste ciclabili e ciclovie che collegheranno la città al suo meraviglioso territorio, alla Valnerina, a Spoleto e Assisi e alle Gole di Narni e quindi a Roma. Vogliamo dotare di nuove infrastrutture compatibili con l’ambiente il nostro principale attrattore turistico, la Cascata delle Marmore, realizzando un ascensore e un sistema di navigazione che la metta in collegamento con il lago di Piediluco.
Di cose da fare, insomma, ce ne sono tantissime, altrettanti sono i progetti avviati. Tutti con un comun denominatore: far sì che Terni torni ad essere all’avanguardia come lo è stata per tanti anni in Umbria e in Italia e che ritorni ad essere orgogliosa delle proprie radici e della sua qualità della vita. Insomma dobbiamo giocare in attacco, come la nostra squadra cittadina, la Ternana, che quest’anno ha stravinto il campionato…

Marco Sonsini

Editoriale

Se dici Terni, dici acciaio. Se dici Terni, dici crisi industriale. Se dici Terni, dici pizza dolce? Ma per il Sindaco Leonardo Latini, il nostro intervistato del mese di maggio, le prime parole che verranno in mente saranno occupazione, rispetto per l’ambiente e turismo sportivo. Non che la pizza dolce ternana sia da sottovalutare, ma immaginare di associare Terni alla realizzazione di una mobilità ad idrogeno forse sarebbe più importante per Latini. L'idea di fare di Terni un laboratorio di innovazione, dove la, oggi modaiola, transizione ecologica fosse centrale, non è uno sviluppo dell’ultima ora. Ne è testimonianza la scelta che Latini ha fatto nella delega all’Ambiente, nominando come Assessore Benedetta Salvati, una giovane e dinamica ingegnere ambientale. Latini non è un politico di professione - fa l'avvocato - anche se la sua passione per la politica traspare nel passato di Consigliere di circoscrizione nel secondo dei due mandati del Sindaco Ciaurro. È riuscito, nel giugno 2018, in qualcosa di storico per Terni, riportare l’amministrazione della Città in mano al centro-destra, che proprio in Ciaurro aveva avuto l’ultimo esponente nel 1999. Crede fermamente nella necessità di risvegliare la passione politica nei suoi concittadini, e rivendica questo elemento come insito nella sua appartenenza politica alla Lega, che ricorda nasce “proprio dal tentativo di ricucire il rapporto tra cittadini e politica, tra il popolo e la politica, ma anche quello tra i territori e gli enti che li rappresentano a tutti i livelli”. Un leghista in una roccaforte storica della sinistra è un fatto di notevole rilevanza politica, tanto da avere spinto la giornalista Maria Chiara Scardocci a pubblicare, a distanza di poco più di un anno dalle elezioni, il volume ‘Così la Lega ha conquistato Terni’.
Una città che ha visto emergere problemi pesanti come la disoccupazione, i fenomeni di inquinamento e salute pubblica, la microcriminalità. Proprio a queste emergenze Latini sta cercando di dare una risposta, con l’intento di fare di Terni “una città più verde, più intelligente e innovativa e – in generale – più dinamica e attrattiva”. Non c’è nulla da fare, la ripresa e lo sviluppo economico di una città passano anche attraverso opere che hanno la funzione di garantire ai cittadini servizi essenziali efficienti, e qui si innesta il progetto di un nuovo ospedale, del valore di 240 milioni, presentato dal Sindaco i primi di maggio, ma anche di “più spazi per la ricerca, come il polo scientifico che stiamo progettando”, come dichiara a noi di PRIMOPIANOSCALAc. Il Polo Scientifico Didattico fonda il proprio sviluppo sulla riqualificazione dell’area di Pentima, nei pressi del centro industriale più grande di tutto il centro Italia, destinata a due corsi che prevedono la collaborazione tra diversi dipartimenti. Le novità della sede universitaria ternana sono una laurea triennale in Optometria e Ottica, in italiano e in inglese, poiché il corso è internazionale, e la laurea magistrale in Ingegneria dei Materiali e Processi Sostenibili.
Infine Latini cita il turismo come altro pilastro dell’economia locale. Be', nulla di nuovo? E invece il turismo al quale il Sindaco fa riferimento è di un tipo molto particolare, poco conosciuto, ma dalle grandi potenzialità: quello sportivo. Questo segmento in Italia negli ultimi anni ha segnato numeri in costante crescita e, da opportunità ipotetica e futura per la fatidica destagionalizzazione, sta diventando una certezza attuale per tanti territori. Il Covid, e le restrizioni di viaggio dall’estero, hanno giocato a favore di questo tipo di turismo che è spesso nazionale. Latini però sa bene che è necessaria la costruzione di un prodotto articolato e ben gestito dal punto di vista manageriale, poiché non basta una semplice serie di servizi ma serve la proposta di un modello integrato e uno sviluppo infrastrutturale non da poco: “costruzione di nuove piste ciclabili e ciclovie che collegheranno la città al suo meraviglioso territorio, alla Valnerina, a Spoleto e Assisi e alle Gole di Narni e quindi a Roma. Vogliamo dotare di nuove infrastrutture compatibili con l’ambiente il nostro principale attrattore turistico, la Cascata delle Marmore, realizzando un ascensore e un sistema di navigazione che la metta in collegamento con il lago di Piediluco”, luoghi perfetti per ciclismo, rafting e canottaggio. È importante ricordare che, in Italia, tra gli sportivi abituali il 15,2 % svolge attività ciclistica, e che, nel ternano, fare sport significa, innanzitutto, vivere la natura, utilizzare al meglio le straordinarie palestre naturali che questa bellissima e selvaggia parte di Umbria mette a disposizione di tutti noi.
La copertina di PRIMOPIANOSCALAc di maggio ripropone la pagina bianca strappata dalla quale si intravede uno stralcio dell'intervista in italiano e inglese, con un insetto che guarda verso il testo. A Latini, che del riallacciare i legami con la comunità e della visione di una Terni ecologica ha fatto elementi programmatici - tanto da farci pensare al titolo di Sindaco Verde come leghista e verde come ecologista - abbiamo dedicato la formica rufa. Queste formiche, da non confondere con le formichine rosse che spesso troviamo nei prati o a casa, hanno una complessa vita sociale basata proprio sul senso di comunità e sono estremamente importanti per il mantenimento degli equilibri ecosistemici nei boschi a dominanza di conifere. Si sono rivelate molto efficaci per la lotta biologica - una colonia di formiche rosse cattura fino a 100.000 insetti al giorno - e proprio per questo sono state introdotte dall’uomo sul Monte Subasio, in Umbria, dalle Alpi, dove sono naturalmente presenti, per combattere alcune patologie che affliggevano i boschi del Parco umbro.

Mariella Palazzolo

Leonardo Latini

Leonardo Latini è il Sindaco di Terni dal 2018, eletto con la Lega, in una coalizione di centro-destra. Dal 1993 al 1999 è stato Consigliere di Circoscrizione del Comune di Terni.
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Perugia nel 1999, subito dopo ha frequentato il Corso di Alta Specializzazione in Economia e Storia di Impresa. Avvocato dal 2003, nel 2004 è diventato socio dello Studio legale Napoletti di Terni. È specializzato in contenzioso, diritto societario, responsabilità civile e diritti reali. Dal 2016 è iscritto all'Albo dei Cassazionisti.
È socio fondatore dell’Associazione giuridica ‘Mazzancolli’ e socio dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
Ama fare lunghe camminate in montagna ma anche in città, accompagnato dal suo inseparabile bull terrier. Nel 2000 e nel 2013 ha percorso i 300 Km del cammino di Santiago de Compostela.
È un appassionato di sport, ha praticato karate, segue il rugby ed è un tifoso di calcio, in particolare della sua Ternana, che segue “dalla Curva Nord”.
Per diversi anni ha fatto teatro e ama i film di Sergio Leone e Lars Von Trier. Appassionato di musica, ascolta i cantautori italiani come De Andrè e Guccini, ma anche i post punk britannici Cure e il rock alternativo del gruppo, anch’esso britannico, The Smiths.
È sposato con Valeria dal 2013 ed ha due figli, Vittorio e Romana. Fare il papà è, tra tutte, la sua più grande passione!

Marco Sonsini