Gennaio 2024, Anno XVI, n. 1
Fernanda Castro Maya
Invisibili? Mai più
“Questa nomina è un esempio del fatto che non ci sono limiti per nessuno e che si può fare tutto quello che ci si prefigge, che si abbia o meno una disabilità, e dimostra che di disabilità intellettiva si possa e si debba parlare: non dobbiamo essere invisibili.”
Telos: Si batte affinché le persone con disabilità intellettiva, come Lei, possano partecipare alla vita politica. Ci può parlare del Suo lavoro di attivista?
Fernanda Castro Maya: Nel 2018 sono entrata a far parte di CONFE (Confederación Mexicana de Organizaciones en favor de la Persona con Discapacidad Intelectual) per formarmi nel laboratorio di giardinaggio e, nello stesso anno, sono entrata a far parte del gruppo degli autogestores. Noi autogestores siamo persone con disabilità intellettiva che vengono formate per conoscere i propri diritti, parliamo a nome di tutte le persone con disabilità intellettiva e ci riuniamo in gruppi per diventare parte attiva della società. Nel 2019 mi sono preparata per far parte del gruppo Empower Us di Inclusion International, e successivamente sono stata nominata rappresentante dell'America Latina. Ho partecipato a webinar e conferenze su temi legati alle donne con disabilità, alla partecipazione alla vita politica e pubblica, all'inclusione lavorativa, alla capacità giuridica, tra gli altri. Presso la CONFE mi occupo della formazione degli autogestores sull'empowerment e sui loro diritti. Nell'ottobre 2020 ho condotto la consultazione online ‘Partecipazione politica delle persone con disabilità intellettiva e psicosociale’, organizzata da Inclusion International, e nel giugno 2021 ho partecipato come relatrice alla ‘Pubblicazione preliminare online della guida alla partecipazione politica delle persone con disabilità psicosociale o intellettiva’, in occasione dell'evento collaterale alla Conferenza degli Stati parte della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. È stato allora che ho iniziato a interessarmi ai temi della partecipazione delle persone con disabilità intellettiva alla vita politica e pubblica. In CONFE abbiamo la Rete Nazionale delle autogestoras e degli autogestores. In questa Rete ci sono diversi sottogruppi di lavoro: la Rete di donne con disabilità intellettiva, Per il cambiamento del Messico, La mia voce è la tua voce e Autogestores CONFE. Tra le azioni del gruppo ‘Per il cambiamento del Messico’ abbiamo avuto contatti con l'Istituto Nazionale Elettorale e abbiamo formato il personale sui temi della disabilità intellettiva, di cosa sia un autogestore, dell'accessibilità e della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, con l'obiettivo di essere presi in considerazione e consultati alle prossime elezioni.
Faccio anche parte di un collettivo chiamato ‘Decidere è un mio diritto’ che ha avuto un ruolo determinante: l'anno scorso abbiamo presentato al Parlamento la ‘Proposta di legge per eliminare la figura dal codice civile’. Questa proposta è stata approvata nell'agosto del 2022 e nel giugno del 2023 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Federazione, con il titolo di ‘Riforma del Nuovo Codice Nazionale di Procedura Civile e Familiare’. Qui si stabilisce che tutti gli adulti dovrebbero avere piena capacità giuridica e decidere il tipo di supporto di cui hanno bisogno in aree specifiche.
Come Lei ha detto, il Presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha promulgato il Nuovo Codice Nazionale di Procedura Civile e Familiare, che stabilisce la piena capacità giuridica e il diritto a un processo decisionale assistito per tutte le persone di età superiore ai 18 anni. Si tratta di una vittoria fondamentale per le persone con disabilità in Messico, che spesso vengono private della loro capacità giuridica. Come cambierà loro la vita questa riforma?
Questo passo è stato centrale per le persone con disabilità intellettiva: abbiamo ottenuto quello che era un nostro diritto, per il semplice fatto di essere persone. Oggi abbiamo la capacità legale di prendere decisioni sui nostri beni, sia da soli o con il chiedere aiuto in alcuni ambiti, ad esempio: economico, sanitario, nelle procedure legali con notai e/o avvocati, per comprendere documenti complessi per i quali ci può essere fornita l'accessibilità cognitiva o una persona di supporto. Questo significa che non c'è più bisogno di un tutore, figura scelta da un giudice senza consultarci. Il tutore è spesso colui che decide per la persona senza tenere conto del suo pensiero o dei suoi bisogni. Con questa riforma sia le famiglie che la società si renderanno conto che siamo uguali, che dobbiamo essere trattati in base alla nostra età e dimostrerà che le nostre famiglie hanno fiducia in noi. Le persone con disabilità intellettiva si sentiranno più sicure di sé, sostenute e soprattutto incluse, in modo da poter avere un'istruzione migliore, servizi sanitari migliori e un lavoro dignitoso.
Nel febbraio 2022 Lei ha fatto parte della delegazione messicana alle Nazioni Unite che ha presentato il rapporto ‘Advancing the participation of people with intellectual and psychosocialdisabilities in political and public life’, progetto realizzato dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP). Quali sono stati i risultati di questo progetto?
Ho partecipato in rappresentanza della Coalición México por los Derechos de las Personas con Discapacidad (COAMEX), che è un'organizzazione ombrello di 5 organizzazioni che rappresentano tutti i tipi di disabilità, all’interno della quale vi è la CONFE, che rappresenta la popolazione con disabilità intellettiva. Nel mio intervento, ho sostenuto che anche le persone con disabilità possono essere elette a cariche pubbliche, partecipare alle elezioni, essere consultate, votare, e tanto altro. Sono riuscita a far comprendere che anche le persone con disabilità intellettiva possono far sentire la propria voce, partecipare a spazi importanti come quello da sole, magari con un sostegno, in tempi diversi e per compiti diversi, purché noi decidiamo di farlo.
Il Comitato di Esperti delle Nazioni Unite ha, quindi, rivolto una serie di raccomandazioni al Messico. Eccole:
Partecipazione alla vita politica e pubblica (art. 29)
64. Il Comitato è preoccupato per la negazione del diritto di voto alle persone con disabilità intellettuali e psicosociali - nonostante la giurisprudenza della Corte Suprema di Giustizia - e per il fatto che le procedure di voto, le strutture e i materiali non sono accessibili. Inoltre, il Comitato dubita che venga fornito un sostegno sufficiente alle persone con disabilità, in particolare alle donne, che partecipano alla politica e alla vita pubblica.
65. Il Comitato raccomanda allo Stato Parte di modificare la propria legislazione per garantire il diritto di voto a tutte le persone con disabilità. Raccomanda inoltre allo Stato contraente di garantire l'accessibilità delle procedure, delle strutture e dei materiali elettorali nelle aree urbane. Il Comitato raccomanda inoltre di fornire il sostegno necessario alle persone con disabilità, in particolare alle donne, che partecipano alla politica e alla vita pubblica.
Nel 2022 è stata inserita dalla BBC tra le 100 donne più influenti al mondo, la BBC 100 Women. Cosa ha significato per Lei e per le Sue battaglie?
Questa nomina è un esempio del fatto che non ci sono limiti per nessuno e che si può fare tutto quello che ci si prefigge, che si abbia o meno una disabilità, e dimostra che di disabilità intellettiva si possa e si debba parlare: non dobbiamo essere invisibili.
È stato un passo avanti per essere presi in considerazione e non ci si lasci trasportare dall'idea che la disabilità sia solo fisica. Un ennesimo momento, importante, che ci ha dato l’opportunità di far sentire la nostra voce. Questa nomina è un riflesso del sostegno che ho ricevuto, sia nell'ambiente familiare, da mia madre e mia sorella, sia sul posto di lavoro, dalla mia capa e dalla persona di sostegno che mi è stata assegnata. Tutti loro mi danno la possibilità di partecipare a eventi e progetti con l'obiettivo di promuovere e difendere i diritti delle persone con disabilità intellettiva.
Non posso negare di esserne stata molto orgogliosa!
Marco Sonsini
Editoriale
L’espressione più forte e pregna di significato dell’intervista del numero di gennaio di PRIMOPIANOSCALAc, all’attivista messicana per i diritti dei disabili intellettivi, Fernanda Castro Maya, è “non dobbiamo essere invisibili”. Mi sono posta questa domanda: la disabilità oggi, continua ad essere mascherata, considerata un ostacolo da aggirare, da ignorare, o da nascondere sotto il tappeto? Invisibile?
Nel 2016, la stessa parola fu usata dal Presidente Mattarella che disse: “Non è più accettabile che tanti nostri cittadini diventino cosi, invisibili…”. Un intero pezzo del Paese relegato ai margini, e Fernanda ci costringe ad aprire gli occhi sulla condizione che più di ogni altra fa paura al mondo degli ‘abili’: la disabilità intellettiva.
In realtà, ancor prima di intervistarla, mi aveva colpito l’intervento che Fernanda aveva fatto, insieme ad altri attivisti disabili, nel marzo 2022, in un incontro con i capigruppo del Parlamento messicano. Il suo breve discorso, pubblicato da Human Rights Watch, si concludeva con un’affermazione slogan, di grande effetto ‘Nothing About Us Without Us’ e cioè niente su di noi senza di noi. Non posso nascondere la vergogna per la mia ignoranza, quando poi ho scoperto che questo è il motto storico delle organizzazioni dei disabili, fatto proprio, nel 2004, dall’ONU per celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità dedicata, in quell’anno, al coinvolgimento attivo delle persone con disabilità nella pianificazione delle strategie e delle politiche che influiscono sulla loro vita. Il motto non rappresenta altro che il riconoscimento dell’importanza di includere le persone disabili nella formulazione di politiche e decisioni che riguardano la loro stessa vita e le loro esigenze, quali attori attivi nella definizione del proprio presente e futuro. E questo è stato il lavoro, la lotta di Fernanda, iniziato nel 2018 e già costellato di grandi successi. Primo fra tutti quello della ‘Riforma del Nuovo Codice Nazionale di Procedura Civile e Familiare’, che stralcia, almeno parzialmente, la figura del tutore, e, come ci spiega Fernanda “stabilisce che tutti gli adulti dovrebbero avere piena capacità giuridica e decidere il tipo di supporto di cui hanno bisogno in aree specifiche”.
Fernanda non si ferma qui. La battaglia che oggi porta avanti è quella per garantire la partecipazione alla vita politica del Paese, a partire dal potere esercitare il diritto al voto fino alla possibilità di candidarsi. Questi sono due punti essenziali che l’European Disability Forum, ha inserito nel Manifesto in vista delle Elezioni Europee del 2024: garantire a tutte le persone con disabilità il diritto di voto e di candidatura alle elezioni europee, indipendentemente dallo stato di capacità giuridica e dal Paese di residenza nell'Unione Europea. Non limitiamoci a guardare e sperare che qualcosa accada, ma proviamo a fare qualcosa. Potrebbe essere questo il nostro proposito per il 2024?
Inizia con questo numero, la serie grafica delle copertine del 2024 di PRIMOPIANOSCALAc. Ci siamo ispirati alle opere di Romano Gazzera, pittore piemontese noto per i suoi fiori ‘giganti’, ‘parlanti’ e ‘volanti’ che, insieme ad altri temi iconografici legati alla memoria storica e collettiva, lo hanno caratterizzato e distinto come il caposcuola della corrente Neo-floreale italiana. La copertina non sarà solo statica, ma avrà una versione dinamica tutta da scoprire. Non vi resta che attendere il suo lancio sui social. Per Fernanda, la scelta è stata scontata: la dahlia, originaria del Messico, dove dal 1963 è il fiore nazionale. Gli Aztechi la coltivavano non solo a scopo ornamentale, ma per tanti usi: si cibavano del tubero, con i fusti creavano delle piccole condutture d'acqua, e il succo delle sue radici era utilizzato in medicina.
Mariella Palazzolo
Fernanda Castro Maya è un’attivista messicana che lotta per i diritti delle persone con disabilità intellettiva, in particolare per la loro partecipazione alla vita politica. Membro della Confederación mexicana de la Organización en favor de las personas con discapacidad intelectual (CONFE), dal 2020 è la rappresentante dell’America Latina presso Empower Us, il programma della rete globale Inclusion International che supporta l’inclusione delle persone con disabilità intellettive e la loro formazione. Nel 2022, è stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne più influenti al mondo - BBC 100 Women. Ama lo sport, in particolare la boxe. Le piace passeggiare insieme al suo cane e passare le giornate nel ranch di famiglia. Cosa farà in futuro lo sa già: “continuerò a lavorare affinché le persone con disabilità intellettiva abbiano pari opportunità”. Il suo desiderio? Avere una casa sua ed essere indipendente.
È nata a Città del Messico e ha 31 anni.
Marco Sonsini
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