Aprile 2021, Anno XIII, n. 4
Arno Kompatscher
Il Presidente Doppio
"Come Presidente della Provincia, devo governare la complessità legislativa ed amministrativa nella quasi totalità dei settori che investono la dimensione pubblica. Il ruolo di Presidente della Regione è invece radicalmente diverso, perché è orientato, da un lato, a favorire il coordinamento tra le due Province Autonome e, dall’altro lato, a gestire, le questioni che hanno valenza regionale."
Telos: Come il premier inglese non è previsto, né nel nome né nei poteri e ruoli, dalla nostra Costituzione, così i governatori non hanno posto nel nostro ordinamento. In Italia, l’unico a potersi fregiare di questo titolo è appunto il governatore della Banca d’Italia. Nonostante l’improprietà istituzionale del nome, frutto dell’americanomania dei nostri media, non crede che l’uso della parola rispecchia una realtà politica e istituzionale di chi, come già prevedeva l’accezione latina del termine di ‘guidatore, reggitore’, governa con grandi responsabilità politiche?
Arno Kompatscher: Certamente il ruolo di Presidente di Regione o di Provincia Autonoma comporta significative responsabilità politiche e istituzionali, sia in virtù delle competenze legislative ed amministrative attribuite alle Amministrazioni regionali/provinciali, sia per la maggiore vicinanza degli esecutivi regionali/provinciali ai problemi dei cittadini. Ciò, vale in modo particolare per le Provincie Autonome, poiché le prerogative ad esse riconosciute sono paragonabili a quelle di un piccolo Stato. Nei nostri territori, le aspettative delle persone sono molto elevate. Qui da noi c’è la diffusa consapevolezza che “autonomia” non sia solo sinonimo di maggiori poteri, ma soprattutto di maggiori responsabilità. La nostra sfida è quindi quella di essere all’altezza di queste aspettative, evitando di essere autoreferenziali e proponendo politiche pubbliche innovative ed efficienti, in grado di affrontare apertamente le grandi questioni. Per questi motivi, al di là dell’improprietà istituzionale del nome, credo che la parola governatore rispecchi la realtà.
La crisi del sistema dei partiti è stata molto probabilmente l’origine del diffuso sentimento anti-politico. Eppure questo distacco tra i cittadini e la politica sembra essere meno evidente a livello locale. Riscontra ancora passione politica tra la gente?
A livello locale, la maggiore vicinanza tra eletti ed elettori contribuisce sicuramente a rendere meno forte il sentimento anti-politico, anche se siamo in un periodo storico che, da questo punto di vista, è davvero molto complicato. Le cause sono molteplici. Certamente, la crisi del sistema dei partiti, non più intesi come luogo del confronto, del dialogo e dell’approfondimento, ha svolto un ruolo determinante. Ma le motivazioni sono anche altre, basti pensare alla sempre maggiore autoreferenzialità del sistema politico e delle sue logiche decisionali o allo scollamento che si è verificato negli ultimi lustri tra Istituzioni e società. Per non parlare della poca considerazione che viene attribuita alle competenze, che dovrebbero invece costituire il presupposto per lo svolgimento dell’attività politica e istituzionale. L’auspicio è che questa tendenza possa essere invertita e, a questo proposito, un ruolo cruciale lo rivestono indubbiamente i partiti politici, il cui funzionamento necessita di una profonda riforma.
Il Suo è un ruolo molto particolare. Infatti lei è sia Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, che della Regione Trentino Alto Adige. Ci spiega le differenze di ruolo e competenze?
Le differenze principali derivano dalle diverse prerogative legislative ed amministrative che costituzionalmente (Statuto di Autonomia) sono riconosciute ai due Enti. La Provincia Autonoma di Bolzano ha competenza primaria nella gran parte delle materie che regolano la vita economica e sociale dei cittadini, mentre la Regione ha competenze ordinamentali solo in alcune materie, tra le quali la più importante è la previdenza complementare. Le competenze amministrative sono invece esercitate quasi esclusivamente dalle Province Autonome. Come Presidente della Provincia, devo quindi governare la complessità legislativa ed amministrativa nella quasi totalità dei settori che investono la dimensione pubblica. Il ruolo di Presidente della Regione è invece radicalmente diverso, perché è orientato, da un lato, a favorire il coordinamento tra le due Province Autonome e, dall’altro lato, a gestire, a livello strategico, le questioni che hanno valenza regionale, quali ad esempio le partecipazioni pubbliche in alcune Società di capitali.
2020. Certamente non si aspettava di dovere affrontare un’emergenza come quella del Covid-19. Ovunque nel mondo, il tema delle relazioni governo centrale-amministrazioni locali da tempo è diventato oggetto di forti tensioni istituzionali. In Italia, i momenti di conflitto tra il Governo e le Regioni sono stati innumerevoli, ma nella gestione del Covid-19 si sono moltiplicati e resi più evidenti. Quanto di tutto questo è riferibile all’emergenza sanitaria e quanto invece nasce da problemi precedenti? E, in ogni caso, che fare per venirne a capo?
Indubbiamente, la gestione dell’emergenza Covid-19 ha messo in luce molti dei problemi che interessano i rapporti istituzionali tra Stato e Regioni, anche perché – dal punto di vista giuridico – ci siamo trovati ad affrontare questioni e problemi molto controversi e completamente nuovi. Il conflitto tra Stato e Regioni risale però a molto tempo prima e, in particolare, si è acuito a seguito della Riforma del Titolo V della Costituzione (2001) e della conseguente giurisprudenza costituzionale. Nel caso delle autonomie, le cosiddette competenze trasversali hanno reso più complesso e articolato il quadro giuridico, non favorendo certamente la valorizzazione della nostra specialità. Come Province Autonome, per consolidare le nostre prerogative, dobbiamo continuare a rafforzare lo strumento delle norme di attuazione, proponendo soluzioni innovative che enfatizzino le nostre peculiarità e la nostra tradizionale capacità di governo. Più in generale, credo invece sia arrivato il momento di pensare ad una nuova riforma organica del Titolo V, alimentata da una rinnovata declinazione del principio di sussidiarietà, che non deve essere inteso come accentramento di competenze, ma anche e soprattutto come un consolidamento della dimensione territoriale.
Marco Sonsini
Editoriale
Una Regione e una Provincia bellissime, incastonate nelle Alpi, e con solo due pianure, la Valle dell'Adige e la Valle dei Laghi intese geograficamente come pianure solo perché si trovano sotto i 200m! Regione che si spinge fino alle sponde del Lago di Garda, quasi uno sbocco sul mare… una terra di frontiera, la più settentrionale d'Italia, e una terra di turismo. Una Regione dove si parlano tante lingue, e nella quale l’autonomia è sacra, ma rispettata come un dovere, non esercitata come un diritto. Questo è il pensiero del nostro intervistato del mese di aprile, Arno Kompatscher, Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e Presidente della Regione Trentino Alto Adige: “Qui da noi c’è la diffusa consapevolezza che autonomia non sia solo sinonimo di maggiori poteri, ma soprattutto di maggiori responsabilità”.
Inizia con Kompatscher quella che speriamo sarà la serie di PRIMOPIANOSCALAc dedicata ai Presidenti di Regione. Inizia con un Presidente davvero speciale, che, così come dice il titolo dell’intervista, è doppio! La sua intervista ci è utile a capire il rapporto tra la Regione Trentino Alto Adige e le due Provincie Autonome che la compongono: quella di Trento e quella di Bolzano. Ma anche a raccogliere un punto di vista informato sul conflitto perenne tra Stato e Regioni, decisamente esacerbato dal Covid-19.
Kompatscher è convinto che: ’sia arrivato il momento di pensare ad una nuova riforma organica del Titolo V’, la riforma costituzionale che nel 2001 ha modificato l’assetto di competenze tra Stato e Regioni. A questo argomento Telos A&S ha recentemente dedicato uno spiegone dal titolo ‘Stato e Regioni: chi comanda?’.
Kompatscher ha più volte dichiarato che soprattutto all’inizio dell’emergenza Covid, tutti i decisori politici hanno navigato a vista, e proprio quando bisognava prendere decisioni in breve tempo non si avevano a disposizione tutte le informazioni utili a fare scelte pienamente consapevoli: la situazione peggiore in cui ci si possa trovare. E allora cosa fare? ‘Essere nell’occhio del ciclone richiede soprattutto calma: calma nel prendere le decisioni, ma anche calma – e forse questa è la parte più complicata – da trasmettere alla cittadinanza, pure quando si ha il cuore in gola. Dimostrare la propria consapevolezza e la presenza di una chiara strategia, in una situazione del genere, è necessario per infondere fiducia ai cittadini.’ Questa vicinanza alla cittadinanza è, secondo Kompatscher, uno dei motivi per cui il sentimento anti-politico nei confronti delle Amministrazioni locali è meno diffuso. La comunità locale e le responsabilità di chi governa hanno un valore assoluto per Kompatscher, tanto da averne fatto il punto centrale della sua ultima compagna elettorale ‘Governare significa prendersi delle responsabilità. Io sono pronto a farlo (…)’ Autonomia, vuol dire autogoverno responsabile, ovvero decidere, nel bene e nel male, non badando alla popolarità delle decisioni prese. Come è accaduto il 3 novembre 2020 quando, nonostante una sua ordinanza del 30 ottobre permettesse a bar, gelaterie e pasticcerie di rimanere aperti, ci ripensò e impose la zona rossa su tutto il territorio regionale per ben tre settimane.
La copertina di PRIMOPIANOSCALAc di aprile è ancora una volta una pagina bianca strappata dalla quale si intravede uno stralcio dell'intervista in italiano e inglese, con un insetto che guarda verso il testo. A Kompatscher non potevamo che dedicare l’ape, un insetto che vive in una società perfettamente organizzata dove ciascun individuo ha un ruolo e svolge funzioni finalizzate al benessere e alla salvaguardia della comunità. Inoltre in Alto Adige l'apicoltura è un’attività tradizionale e antica, alla quale è dedicato il Museo dell’apicoltura Plattner, allestito in uno dei più antichi e preziosi masi che si trovano sull'altopiano del Renon. In provincia di Bolzano vivono circa 37mila colonie di api e le specie di api selvatiche sono circa 460. Insomma un bel daffare per Kompatscher!
Mariella Palazzolo
Arno Kompatscher
è Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano dal 2014 e, dal 2016, Presidente della Regione Autonoma del Trentino Alto Adige, eletto con il Partito Popolare Sudtirolese - Südtiroler Volkspartei (SVP). Nel 2013 è stato eletto Consigliere provinciale della Provincia autonoma di Bolzano, e dal 2011 al 2013 è stato Presidente del Consorzio Comuni della Provincia di Bolzano e del Consiglio dei Comuni.
Il suo primo incarico elettivo risale al 2005, quando è Sindaco del Comune di Fiè allo Sciliar. Confermato poi nel 2010, rimane in carica fino al 2013.
Prima dell’attività politica, è stato insegnante di Diritto ed Economia presso un Istituto tecnico commerciale e un Liceo classico di Bolzano (1997-1998), Responsabile dell’Ufficio legale e contratti del Comune di Castelrotto/Kastelruth (1998-2004) e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Cabinovia Alpe di Siusi (2004-2013).
È laureato in Giurisprudenza ed ha studiato presso le Università di Padova e Innsbruck. Nel 1990-1991 ha svolto il Servizio Militare nel Corpo degli Alpini. È importante per lui ricordare che, durante gli studi universitari, fece il fabbro e lattoniere nell'azienda di famiglia. Ama lo sport: gioca a calcio dall’età di sei anni, pratica l’hockey, gli piace correre, e non incontrarlo in giro per Bolzano in bicicletta è praticamente impossibile.
È un appassionato di musica, dal rock al jazz fino alla musica d’avanguardia, e suona la tromba. Ama recitare ed è stato fondatore ed organizzatore di alcuni eventi culturali, il “Magic-Schlern music, dinner & spectacle” e lo “Schlern International Music Festival”
Ha 50 anni, e vive nella natia Fiè con la moglie Nadja e i loro 7 figli.
Marco Sonsini
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