Giugno 2024, Anno XVI, n. 6
Paolo Arrigoni
Sapete cosa è il GSE?
“Al GSE è affidata la promozione dello sviluppo sostenibile del Paese attraverso la gestione dei meccanismi di incentivazione per le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile e tradurre in strumenti le deliberazioni che il Governo emana.”
Telos: Il GSE opera ‘in linea con gli indirizzi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)’. In cosa si sostanzia questa frase?
Paolo Arrigoni: Al GSE è affidata la promozione dello sviluppo sostenibile del Paese attraverso la gestione dei meccanismi di incentivazione per le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile e tradurre in strumenti le deliberazioni che il Governo, tramite il MASE, emana. Per farlo nella maniera più efficiente la Società è impegnata su quattro direttrici fondamentali: il Monitoraggio, l’Operatività, il Supporto e la formazione e, infine, la Promozione. Il GSE monitora i dati relativi al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità intermedi e al 2030 del PNIEC [Piano Nazionale Integrato Energia e Clima] e, in qualità di responsabile per il Sistema Statistico Nazionale, produce i dati statistici nazionali sulle fonti rinnovabili e in particolare sul fotovoltaico: nel nostro Paese, alla fine del 2023, risultavano in esercizio quasi 1.600.000 impianti, la maggior parte di piccola taglia, ma anche medi e grandi. Se consideriamo che nel 2010 gli impianti erano 160.000, ci rendiamo conto quanta strada è stata già percorsa nella traiettoria della transizione. Il GSE ha inoltre il compito di erogare incentivi e strumenti dedicati a garantire la tenuta energetica del sistema produttivo italiano, azione quest’ultima sostenuta attraverso il supporto, fornito sia gestendo i servizi di tutoraggio rivolti a cittadini, imprese ed enti locali, sia attraverso la consulenza tecnica nei confronti dei ministeri di competenza nella costruzione dell’impalcatura normativa necessaria alla transizione energetica italiana. Infine, la promozione che, con iniziative per far conoscere gli strumenti e i servizi messi a disposizione dei territori, diffondono la cultura della sostenibilità e richiamano l’attenzione sull’importanza di ogni singolo cittadino nella transizione energetica che il Paese è chiamato a compiere. Al riguardo, lo scorso 28 settembre, è partito da Lecco il road show del GSE che sta attraversando l’Italia proprio con lo scopo di far conoscere ai sindaci e ai pubblici amministratori, alle imprese e alle Camere di Commercio gli strumenti e le opportunità offerti dalla Società e condividere con le scuole le buone pratiche per l’incentivazione all'uso delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e dell'efficienza energetica. Da marzo, inoltre, affianchiamo il MASE nell’iniziativa Insieme Energia, un ‘giro d’Italia’ per far conoscere le opportunità offerte dalle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in tutte le regioni italiane.
Un acronimo oggi di gran moda quello delle CER, cioè Comunità Energetiche Rinnovabili. In realtà non si tratta di una moda, ma di qualcosa di molto importante. Ci spiega cosa sono e quale ruolo gioca il GSE?
Le Comunità Energetiche Rinnovabili e, più in generale, le Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione di Energia Rinnovabile (CACER) sono la nuova frontiera di impiego dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, perché consentono il passaggio dall’autoconsumo fisico individuale a quello diffuso e virtuale. Le CER permettono a soggetti distinti e distanti tra loro, allacciati alla stessa cabina primaria, di condividere virtualmente l’energia elettrica prodotta da uno o più impianti a fonte rinnovabile, usando la rete di distribuzione ed i contatori esistenti. Per rendere possibile questa evoluzione e permettere a tutti di partecipare alla transizione energetica, la normativa ha previsto l’incentivazione di tre distinte configurazioni: le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), i Gruppi di autoconsumatori e l’autoconsumo individuale a distanza. Le CER sono composte da almeno due punti di connessione distinti a cui siano collegati rispettivamente un'utenza di consumo e un impianto di produzione entro il limite del perimetro della stessa cabina primaria di appartenenza. Nel secondo caso si tratta di gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente, composti da almeno due punti di connessione distinti a cui siano collegati rispettivamente un'utenza di consumo e un impianto di produzione, con i consumi rientranti nello stesso edificio, come un condominio o un esercizio commerciale. Il terzo caso prevede invece la presenza di un utente finale intestatario di tutti i punti di connessione in prelievo della configurazione, che utilizza la rete di distribuzione per condividere l'energia prodotta da uno o più impianti ubicati in aree nella sua piena disponibilità. Per lo sviluppo di queste configurazioni sono previsti incentivi ventennali sull’energia condivisa tra le utenze inscritte nella configurazione. Inoltre, nei casi di CER e Gruppi di autoconsumo i cui impianti di produzione siano ubicati in comuni sotto i 5.000 abitanti sono previsti incentivi in conto capitale messi a disposizione dal PNRR, che arrivano a coprire fino al 40% dei costi ammissibili.
Il GSE, oltre a gestire gli incentivi, mette a disposizione una serie di servizi utili sia a comprendere che a costituire una configurazione di autoconsumo diffuso come la Mappa interattiva delle Cabine Primarie, fondamentale per verificare il requisito di appartenenza ad una stessa cabina primaria dei punti di connessioni associati nella configurazione, e il Portale Autoconsumo Fotovoltaico, che consente di effettuare simulazioni per la valutazione energetica ed economica delle iniziative. Webinar dedicati, manuali, pillole informative, newsletter, vademecum predisposti sia con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) per i comuni, sia con la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per le parrocchie, casi d’uso con esempi specifici di configurazioni e uno sportello virtuale sono invece gli strumenti dedicati alla formazione e all’informazione.
È passato un anno dalla Sua nomina a Presidente del GSE. Un primo bilancio?
Sicuramente positivo. Insieme all’Amministratore Delegato Vinicio Mosè Vigilante, abbiamo da subito condiviso la necessità di intraprendere una serie di azioni, basate sull’ascolto degli operatori, delle associazioni di settore e dei produttori di tecnologie innovative, indispensabili a garantire lo snellimento dei processi senza ridurne la rigorosità e ad assicurare il buon esito dei progetti. Alle prime semplificazioni, che hanno visto la razionalizzazione degli adempimenti necessari alla realizzazione degli interventi e alla manutenzione degli impianti incentivati, sono stati affiancati tavoli di consultazione, webinar formativi e sportelli virtuali attraverso i quali utenti e operatori hanno la possibilità di confrontarsi direttamente con i tecnici del GSE sugli strumenti che la Società mette a disposizione di cittadini, imprese e PA. Questo nuovo corso ci ha permesso di migliorare l’efficienza dei processi interni e offrire agli operatori risposte più tempestive.
Quali gli incentivi previsti nel prossimo futuro dedicati al tessuto produttivo del Paese?
Il GSE è soggetto attuatore di alcune misure previste dal PNRR. Tre di queste sono dedicate al comparto agricolo con l’Agrisolare, che vede stanziati 2,35 miliardi di euro, l’Agrivoltaico innovativo, con stanziati 1,1 miliardi di euro e, infine, lo sviluppo del biometano, con stanziati 1,9 miliardi di euro. Nel prossimo futuro gestiremo invece i meccanismi di sostegno previsti da due nuovi decreti di prossima approvazione dedicati allo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) che, tra il 2024 e il 2028, attraverso i bandi previsti dal FER 2, stimoleranno la realizzazione di 4,6 GW di nuova capacità di impianti a fonti rinnovabili con tecnologie innovative e, attraverso quelli previsti dal FER X, garantiranno ulteriori 67 GW di potenza rinnovabile basati su tecnologie già competitive. Con l’Energy Release promuoveremo l’autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori a rischio delocalizzazione e, per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, gestiremo i 6,3 miliardi di euro dedicati dal PNRR alla Transizione 5.0.
Marco Sonsini
Editoriale
Ci sono quegli acronimi che ripetiamo in maniera quasi automatica, ma se ci dovessero chiedere di scioglierlo ci troveremmo in difficoltà perché molto spesso non ne conosciamo il significato. Ad esempio, quanti di voi sanno cosa significa GSE, ma soprattutto cosa fa il GSE? Eppure si tratta di una società che incide in maniera molto importante nelle nostre vite.
Il nostro ospite del numero di giugno di PRIMOPIANOSCALAc, l’Ing. Paolo Arrigonine ne è il Presidente: tocca a lui raccontare e spiegare il ruolo del Gestore dei Servizi Energetici, e lo fa in modo chiaro e semplice. Arrigoni è stato nominato presidente del GSE in un momento nel quale la crisi energetica e i costi dell’energia che ricadono sul cittadino si sono fatti sempre più evidenti. Mi soffermo su uno dei tanti punti toccati dal Presidente: le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Le comunità energetiche sono associazioni di utenti, enti pubblici, aziende e attività commerciali che collaborano per produrre, consumare, condividere e gestire l’energia proveniente da fonti rinnovabili nelle vicinanze. Semplice a dirsi, più difficile a farsi. Proprio per questo, quando sono state annunciate, sono state viste con molta diffidenza. Eppure è giusto ricordare, senza peccare di esterofilia, che in Germania ci sono circa 5mila comunità attive, ma i tedeschi sono partiti circa un decennio fa.
Da un anno a questa parte invece, in Italia, sono diventate uno dei temi più caldi per chi si occupa di energia, complici i provvedimenti normativi che hanno sbloccato il quadro. E chi lo ha ‘sbloccato’? Il GSE, in stretta collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Di questa collaborazione Arrigoni ci spiega l’aspetto principale con questa frase: è compito del GSE tradurre “in strumenti le deliberazioni che il Governo, tramite il MASE, emana.”
Torniamo alle CER. Per tanto tempo l’energia è stata vissuta come un costo ma, grazie alla capacità produttiva che arriva dalle rinnovabili, all’efficienza energetica e allo sviluppo tecnologico che arriva dal digitale, il paradigma sta cambiando verso una possibilità di profitto. Questa è la prospettiva nella quale si inseriscono le comunità energetiche, grazie alle quali si potrà produrre e godere dell’energia prodotta in altri spazi che non siano semplicemente il cavo collegato in casa.
La direzione verso l’elettrificazione è una strada ormai intrapresa e crescente nel nostro Paese, e la rete esistente non è più sufficiente a ‘reggere’ la richiesta. Non possiamo più permetterci che l’energia prodotta dalle rinnovabili venga dispersa. L’energia è un bene che si deve consumare nel momento nel quale viene prodotta, quindi andare verso le comunità energetiche è quasi d’obbligo. Certo ci sono ancora ostacoli burocratici e sociali, gli incentivi sono strumento necessario ma non sufficiente per lo sviluppo delle CER, il cui punto di forza sta proprio nel cambio di modello di sviluppo energetico da centralizzato a diffuso e consapevole. È necessario, quindi, il coinvolgimento della comunità tutta e l’attivazione di processi di educazione e circolazione del sapere, oltre che di economie circolari, per cogliere l’occasione di questo importante cambio di passo. E anche qui il GSE sta facendo la sua parte… leggete le parole di Arrigoni e scoprirete come.
Ormai saprete bene che le copertine del 2024 di PRIMOPIANOSCALAc sono ispirate alle opere di Romano Gazzera, pittore piemontese noto per i suoi fiori ‘giganti’, ‘parlanti’ e ‘volanti’ che, insieme ad altri temi iconografici legati alla memoria storica e collettiva, lo hanno caratterizzato e distinto come il caposcuola della corrente Neo-floreale italiana. Per Arrigoni abbiamo scelto il girasole, il fiore che adora il sole, e che lo segue nell’arco della giornata, orientandosi nella sua direzione: la sua proprietà nota come eliotropismo. Il sole dal quale il nostro Paese trae buona parte della sua energia rinnovabile, quella della quale Arrigoni si prende cura.
Sapete che esiste un sistema di captazione dei raggi solari che imita il girasole? Si chiama Smartflower, un pannello solare a 12 petali, che si aprono all’alba, seguono il sole durante la giornata e si richiudono dopo il tramonto.
Mariella Palazzolo
Paolo Arrigoni è ingegnere di formazione e Senatore della Repubblica dal 2013 al 2022, si è sempre dedicato alle questioni ambientali e all'energia.
A marzo 2023 viene nominato Presidente del GSE, dove porta con sé una vasta esperienza e una profonda conoscenza del settore. Con la sua competenza e il suo impegno contribuisce alla realizzazione della missione del GSE e alla promozione di soluzioni energetiche sostenibili e innovative nel panorama nazionale.
Durante il suo mandato da Senatore, ha svolto un ruolo significativo come membro della 13a Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali, e come membro del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione e della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati. Ha ricoperto la posizione di Questore a Palazzo Madama e ha fatto parte del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). Nel 2020 è stato nominato Responsabile del Dipartimento Energia del suo partito, la Lega.
Arrigoni è nato a Lecco nel 1964, ma vive in un delizioso comune sul lago di Olginate, Calolziocorte, del quale è stato sindaco per due mandati consecutivi.
Marco Sonsini
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