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Telosaes.it

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Febbraio 2024, Anno XVI, n. 2

One Army

Un Esercito di Persone

Inquinamento, emissioni, rifiuti, deforestazione e molto altro. Sono problemi globali enormi, grandi e interconnessi. Tuttavia, questi problemi sono stati creati dall'uomo e pensiamo che l'uomo possa risolverli. Serviranno molte braccia e molti cervelli. Molte persone. Insomma... un esercito di persone.

Telos: Perchè One Army?

One Army: Si, si, lo sappiamo... suona un po' inquietante. Un solo esercito [One Army]. Ma in realtà siamo persone gentili e pacifiche. Un esercito amico che protegge il pianeta Terra. Come avrete notato, la nostra civiltà sta mandando tutto all'aria su scala planetaria. One Army è un gruppo di persone di tutto il mondo che lavora su problemi globali che riguardano il pianeta e l'umanità. Siamo nati in un mondo pieno di grandi problemi. Inquinamento, emissioni, rifiuti, deforestazione e molto altro. Sono problemi globali enormi, grandi e interconnessi. Tuttavia, questi problemi sono stati creati dall'uomo e pensiamo che l'uomo possa risolverli. Serviranno molte braccia e molti cervelli. Molte persone. Insomma... un esercito di persone. Si, ribadiamo che sono risolvibili, ma abbiamo bisogno di un esercito che li affronti. Per provare ad assicurare un pianeta vivibile alle prossime generazioni, ci stiamo concentrando su due aree. La prima, che chiamiamo Better tools [Strumenti migliori], perchè riteniamo che ci sia una grande necessità di ripensare, riprogettare e migliorare i nostri strumenti e le nostre tecnologie. La seconda, denominata New culture, dove cerchiamo di trovare un nuovo modo di vivere in equilibrio con il pianeta Terra. Piccoli cambiamenti da parte di milioni di persone che possono contribuire a risolverli e prevenirli. Ripensare le nostre abitudini e incoraggiare gli altri a fare lo stesso.
In poche parole, One Army è un movimento globale di sapiens pacifici che dedicano la loro vita a servire e proteggere il pianeta Terra.

Da dove tutto ha avuto inizio?

Il 4 dicembre 2020 è stato un grande giorno per noi. Un nuovo capitolo al quale stavamo lavorando da alcuni anni per gettare le basi del futuro di tutti i nostri progetti. David Hakkens, che possiamo definire il fondatore di One Army, ha chiuso il suo sito web con un video scioccante dove annuncia: “Ho iniziato questo sito 13 anni fa, da studente. È diventato un luogo importante sul web per i nostri progetti. Abbiamo condiviso i nostri aggiornamenti, messo in mostra il nostro lavoro, gestito i forum e abbiamo registrato oltre 70.000 iscritti alla nostra comunità. Ma è arrivato il momento di andare avanti, di ristrutturarci e di prepararci per il futuro.” Dave Hakkens è il pioniere assoluto del design libero e accessibile. Olandese, 36 anni, designer industriale, Hakkens appartiene a quella generazione di designer che ha voluto fortemente credere di poter provare a risolvere i problemi ambientali partendo dal design. E, da precursore, si è affidato alla velocità del web per coinvolgere un numero crescente di attivisti, disposti ad aiutarlo a far crescere i suoi progetti attraverso forme di design partecipativo che hanno coinvolto non solo designer, ma anche ingegneri, comunicatori, grafici e piccole aziende di produzione locale. Hakkens ritiene che il design, per avere un impatto sulla società, abbia bisogno di una massa critica piuttosto ampia. Per questo motivo ci ha creati, o meglio ha creato una comunità di progetto che è molto più di uno studio di design: è un esercito di militanti aperto a tutti coloro che vogliono unirsi per diffondere su larga scala alternative al pensiero corrente e cambiare (in meglio).

E dei vostri attuali progetti dell’area New culture?

Project Kamp, la prototipazione di un nuovo stile di vita in equilibrio con il pianeta Terra, è uno dei nostri progetti bandiera. È iniziato nel 2018, per affrontare il problema della vita sostenibile. Semplicemente vivendo come l'uomo qualunque del mondo sviluppato, esercitiamo un enorme impatto sulla terra, straordinarie sollecitazioni sul pianeta. E più le nazioni si sviluppano, più risorse e infrastrutture ognuno di noi consuma. Abbiamo deciso di trovare un altro modo di vivere, più in armonia con il nostro ambiente. C'è molto da capire: quale materiale da costruzione usare per le case, come immagazzinare l'energia, qual è la cosa migliore da mangiare a colazione e così via. Fare un ‘prototipo’ di un nuovo modo di vivere sul pianeta Terra lavorando sulla rigenerazione del territorio, sull'edilizia sostenibile, sulla permacultura, sui sistemi di raccolta idrica, sulle energie rinnovabili, su come vivere pacificamente insieme e tanto altro ancora. Tutto è iniziato in una fattoria abbandonata vicino a Coimbra, in Portogallo, dove è nato il “laboratorio sperimentale che può servire da modello per chiunque voglia ricrearlo altrove”. Ora abbiamo raggiunto i 10 ettari di terreno dedicati al laboratorio e più di 500.000 abbonati su Youtube.

La moda è uno dei pilastri dell'economia italiana. Un settore che, nonostante gli sforzi compiuti, continua a essere accusato di non essere sostenibile dal punto di vista ambientale. One Army si occupa anche di moda?

Certo che sì, e sempre nel nostro modo un po' rivoluzionario. L'industria della moda è uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento del pianeta, impoverisce le fonti d'acqua e il nostro progetto, Fixing Fashion [riparare la moda], cerca di affrontare i vari problemi creati da questa industria. Siamo partiti da una semplice domanda: di che tipo di abbigliamento ha bisogno il mondo in questo momento? La risposta è stata: non abbiamo bisogno di nulla di nuovo. Ci sono abbastanza vestiti e tessuti per i decenni a venire. Dobbiamo imparare ad essere ingegnosi.
Fixing Fashion è un marchio di abbigliamento. Ma a differenza di tutti gli altri, non vuole vendere nulla. Al contrario. Forniamo indicazioni su come aggiustare, riparare, rimettere a misura e rimodernare gli abiti, per aiutare le persone a conservare più a lungo i loro capi di abbigliamento. Abbiamo creato una ‘collezione di ispirazione’ [Inspirational Collection] che cerca di stabilire un nuovo standard per una nuova moda. E sta crescendo una comunità di persone, in tutto il mondo, che seguono questa filosofia. Orgogliosi di Fix [riparare] Fashion [la moda] insieme.

Marco Sonsini

Editoriale

Non lo troverete sui social perché “Non ci appare come un modo salutare di comunicare. Abbiamo una newsletter che verrà inviata ogni 3 mesi con aggiornamenti importanti. 4 volte l'anno. Non c'è spam, niente aria fritta. Solo informazioni concrete.” L’intervistato, o meglio GLI intervistati (?), del numero di febbraio di PRIMOPIANOSCALAc è One Army, una comunità di progetto che è molto più di uno studio di design: è un esercito di militanti aperto a tutti quelli che vogliono unirsi per diffondere su larga scala alternative al pensiero corrente, e cambiare, in meglio, la società. Anche se ha deciso di ‘suicidarsi’ per affermare la sua posizione anti-individualista, non possiamo negare che dietro, accanto, davanti, sopra e sotto One Army, ci sia David Hakkens, pioniere del concetto di design libero e aperto a tutti. La sua prima creatura è stata Precious Plastic, il progetto di riciclo open source più grande al mondo, per meglio dire la comunità di design partecipativo che combatte i rifiuti in plastica con oltre 500 stazioni di riciclo realizzate in più di 100 paesi nel mondo. In Italia la troviamo, ad esempio, in Salento, dove si occupa di riciclo artistico della plastica, a Roma dove da tappi di bottiglia crea elementi di arredo urbano, e in Toscana, Liguria, Friuli, Trentino, Emilia-Romagna, Umbria e Marche. L’allergia verso il digitale si ferma ai social, perché Hakkens prima e One Army ora, ha sfruttato al massimo la velocità del web per far crescere i suoi progetti “attraverso la formula del design partecipativo”. Non ha cooptato solo designer, ma anche piccoli produttori, ingegneri, comunicatori e grafici. Il pensiero che sta alla base di One Army è l’anti-individualismo: critica in maniera ironica, ma feroce, il culto della personalità del designer-autore, che caratterizza la categoria. Hakkens pensa di essere solo uno dei tanti che concorrono alla riuscita dei suoi progetti, tanto che nel dicembre 2020 con il video citato da One Army nella nostra intervista, GOODBYE Dave Hakkens,decide di 'uccidere' davehakkens.com “per dare spazio e visibilità all’intero esercito di tutti quelli che lavorano con me ai miei progetti (…) perché per un designer essere un individuo al centro della propria strategia professionale non è una buona cosa. E non è neppure giusto per i suoi collaboratori.” Da questo suicidio in diretta nasce One Army. Un dettaglio non da poco è l’estensione di dominio: non troviamo il solito ‘.design’, bensì‘.earth’ (terra) per sottolineare che si tratta di una comunità, non di un singolo. Dal 2020 in poi One Army continua a lanciare, a cadenza regolare, nuovi progetti. Oltre a quelli che ci raccontano nell’intervista, c’è ad esempio Story Hopper, una serie di video per la condivisione delle informazioni che “possono far cambiare le abitudini di tutti e ispirare le comunità nel mondo”.  I video sono tutti molto divertenti, oltre che istruttivi. Vi consiglio di guardare quello sul viaggiare sostenibile, o su come mangiare senza spendere una lira, ma quello più di attualità è sicuramente ‘The Fuel for electric cars’ [Il carburante per le auto elettriche], nel quale Hakkens mostra la sua visita ad una miniera di litio in Cile…
Tutti i progetti di One Army si basano su una visione pragmatica del ruolo del designer nella società: individuare soluzioni pratiche, e che possano diventare rapidamente operative in tutto il mondo. Questo è l’unico obiettivo, sulla scia della scelta di Hakkens che, quando nel 2013 riceve il premio Social Design Talent per le sue macchine ricicla-plastica, offre subito di donare il premio in denaro a chiunque potesse aiutarlo a migliorare la sua idea.
Continua in questo numero, la serie delle copertine del 2024 di PRIMOPIANOSCALAc ispirata alle opere di Romano Gazzera, pittore piemontese noto per i suoi fiori ‘giganti’, ‘parlanti’ e ‘volanti’ che, insieme ad altri temi iconografici legati alla memoria storica e collettiva, lo hanno caratterizzato e distinto come il caposcuola della corrente Neo-floreale italiana. La copertina non sarà solo statica, ma avrà una versione dinamica che verrà lanciata sui social. Peccato che One Army non la vedrà!  Per One Army abbiamo scelto un fiore raro, a rischio di estinzione a causa della progressiva distruzione del suo habitat naturale: Vite di Giada, dai grappoli con fiori a forma di artiglio e un acceso color turchese. Pianta originaria delle foreste pluviali delle Filippine, conosciuta anche come rampicante di smeraldo, è famosa in tutto il mondo per le sue spettacolari fioriture. È difficile da coltivare in cattività perché il suo impollinatore naturale è il pipistrello.

Mariella Palazzolo

One Army

One Army è un gruppo di persone di tutto il mondo che si occupa di problemi globali che riguardano il pianeta e l'umanità. Problemi come l'inquinamento da plastica, la crescente quantità di rifiuti elettronici, la moda o le 'impronte' che lasciamo sulla terra semplicemente vivendo.
Migliaia di persone lavorano ai progetti di One Army in tutto il mondo. È stata creata una Fondazione per fornire un luogo efficiente e stabile per lo sviluppo di nuovi progetti. In questo modo, i nuovi progetti non devono occuparsi di questioni pratiche come la costituzione di una nuova persona giuridica, del sistema di contabilità, ecc. La fondazione One Army si occupa di gestire tutto questo.
Il suo motto è: Together we are One Army [Insieme siamo un solo esercito].
One Army ha 4 anni, nata da Dave Hakkens, vive ovunque e sta crescendo alla velocità della luce!

Marco Sonsini