Parigi passa all'attacco e stende un tappeto rosso ai banchieri fuggiaschi da Londra
Ma guarda un po' questi francesi, che cercano di fare le scarpe a Londra con un manifesto auto-ironico che mai ci saremmo aspettati.
Proprio lunedì 17 ottobre, all'aeroporto Heathrow di Londra e alla stazione londinese dell'Eurostar, sono apparsi dei cartelloni pubblicitari con l'immagine di una rana con una cravatta dai colori della bandiera francese e lo slogan "Tired of the fog? Try the Frogs! Bienvenue à Paris la Défense", che tradotto significa "Stanco della nebbia? Prova le rane! Benvenuto a La Défense di Parigi". Il gioco di parole si perde in italiano, ma il senso è ben chiaro, anche quello ironico. Il tentativo del distretto degli affari di Parigi di portare via inquilini a Londra, dopo le domande sollevate sul futuro ruolo, e importanza, dell'attuale capitale finanziaria europea, a seguito del voto sulla Brexit.
Tutti pronti a soffiare a Londra il suo ruolo di preminenza, finanziaria e non solo, nel mondo. Ormai sui media internazionali e negli interventi di molti analisti rimbalza la voce che banchieri, fondi di investimenti e molto altro si stiano guardando intorno per capire se ci sia in giro un luogo più sicuro di Londra dove trasferirsi. E i francesi non hanno perso tempo riesumando un vecchio epiteto che è stato loro affibbiato, e che ci ricorda la loro tradizione di mangiare le rane, piatto visto con disgusto dagli inglesi.
Eppure la campagna "promozionale" de La Défense non arriva inaspettata. Non dimentichiamo che l'allora ministro dell'economia Emmanuel Macron dichiarava, sin dai primi di giugno, molto prima quindi del referendum, che "i parigini erano così ansiosi di attrarre le ricchezze della City da aver steso il tappeto rosso ai banchieri fuggiaschi". E non solo. A poche ore dalla vittoria del Leave, la Regione di Parigi inviava più di 4000 email a raffica a fondi, banche e imprenditori con sede a Londra offrendo condizioni favorevolissime per il trasferimento delle loro sedi.
Insomma, per Parigi espugnare Londra è sempre una questione d'onore. Anche appropriandosi del sense of humour tipicamente inglese.
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